COME DIPINGERE UNA PARETE A RIGHE

Dipingere una parete a righe può sembrare un’operazione semplice, ma è un lavoro che nasconde numerose insidie. Come per ogni lavoro sarà necessario avere materiale di buona qualità e tempo a disposizione.

Parete a righe

MATERIALE:

  • Carta abrasiva grana 220 e 240;
  • Cartone per proteggere il pavimento;
  • Nastro carta rosa, larghezza 2,5 cm (per superfici delicate);
  • Nastro carta comune largo 3-5 cm (per proteggere la zoccolatura);
  • Fissativo per interni;
  • Stecca da pittore;
  • Americana da pittore;
  • Cofana pulita;
  • Stucco;
  • 2 secchi vuoti e puliti (uno per ogni colore);
  • Matita;
  • Metro;
  • Marzocca (o pennellessa);
  • Pennello (3 cm di larghezza);
  • Scala;
  • Tracciatore a filo;
  • Gomma da cancellare;
  • Livella;
  • Regolo da 2 metri (o stadia);
  • Vernice;
  • Faro;

FASE 1 – Preparazione parete

Coprire la zoccolatura con il nastro carta da 3-5 cm e il pavimento con il cartone.
Prima di iniziare a dipingere sarà necessario valutare lo stato della parete interessata. Eventuali macchie, graffi e buchi difficilmente saranno coperti dal nuovo strato di vernice. Inoltre, la vecchia vernice deve essere solida, se con l’ausilio di una stecca da pittore si rimuove facilmente allora sarà necessario eliminarla e rasare nuovamente la parete (operazione che non verrà trattata in questo articolo).

Una volta eliminata la vecchia vernice, stuccati i buchi e coperte le macchie, utilizzando la carta abrasiva rimuovere lo stucco in eccesso per rendere omogenea e liscia tutta la parete.
Utilizzare la marzocca asciutta per spolverare la parete prima di passare il fissativo (da diluire in base alle indicazioni).
Bisogna aspettare che il fissativo si asciughi prima di passare la prima mano di vernice. 

FASE 2 – Divisione della parete in righe

La parete nell’esempio è stata dipinta a righe bianche e rosa. Per prima cosa, rispettando i tempi di asciugatura, dare due mani di vernice lavabile bianca. Leggere le indicazioni di diluizione della vernice.
A questo punto bisogna dividere la parete in righe della stessa dimensione. Nell’esempio è stato deciso di iniziare e finire con la riga bianca, ovvero dello stesso colore delle altre pareti della stanza. Infatti, la larghezza di una parete nella maggior parte dei casi non è identica se la si misura in basso, al centro o in alto. La prima e l’ultima riga difficilmente saranno perfette, ma si noterà poco perché confineranno per il lato storto con le altre pareti bianche.
Una volta scelta la larghezza di ciascuna riga si può procedere disegnando la prima con l’ausilio del regolo da 2 metri, la livella e la matita. Per le successive righe basterà partire da quella appena disegnata e mettere un segno sulla parete in alto e in basso. Utilizzare il tracciatore a filo per disegnare sulla parete le righe in corrispondenza dei segni fatti. Per utilizzare questo strumento bisogna tenere ferme e tese le due estremità del filo, poi con una mano sarà sufficiente allontanarlo dal muro e lasciarlo andare. La polvere del tracciatore si potrà eliminare con una semplice gomma da cancellare.

FASE 3 – Applicazione del nastro

A questo punto, prima di dipingere le righe, applicare sulla parete il nastro rosa seguendo le linee tracciate (mantenersi lievemente distanti dal segno in modo da non coprirlo con il nastro). 

Parete a righe

Utilizzando il pennello da 3 cm dipingere di bianco a cavallo tra il nastro appena applicato e la parete. In questo modo si andranno a riempire di bianco (e non di colore) i piccoli vuoti dovuti al fatto che il nastro non ha un grande potere adesivo.

Parete a righe

FASE 4 – Conclusione

Ora sarà possibile dipingere le righe colorate prestando attenzione a non superare il nastro rosa. Passare almeno due mani di vernice lavabile colorata per avere un effetto omogeneo.
Una volta che la vernice sarà asciutta togliere il nastro rosa con cautela tirandolo delicatamente. Se non si utilizza un nastro per superfici delicate la colla si porterà via parti di intonaco (bisognerà stuccarli nuovamente).

Parete a righe

 

Come applicare la pittura per interni OIKOS – Supercolor

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SUPERBONUS 110%

SUPERBONUS 110%

Il cosiddetto “Decreto Rilancio”, convertito nella legge 17 Luglio 2020 n. 77, ha introdotto una “superdetrazione” fiscale pari al 110% delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per specifici interventi sugli immobili che riguardino:

  • incremento dell’efficienza energetica
  • riduzione del rischio sismico

Gli interventi specifici che rientrano nell’agevolazione sono stabiliti e disciplinati dalla legge, la quale indica anche tutta una serie di obblighi da rispettare (fiscali, tecnici ed amministrativi) necessari al godimento dell’agevolazione.

Si tratta di una disciplina complessa, che coinvolge più figure (privati cittadini, enti pubblici, professionisti, imprese), che prevede vari e necessari adempimenti e per la quale si è data e si continua a dare una informazione parziale e superficiale. Per questo, consigliamo a chi voglia approfittare dell’opportunità offerta, di rivolgersi a professionisti del settore. In funzione della tipologia di intervento che si vuole realizzare vi sapranno indicare il reale beneficio economico conseguibile.

Il superbonus 110% si aggiunge alle agevolazioni già esistenti relative a recupero patrimonio, riqualificazione energetica (ecobonus) e “Bonus facciate”, ognuna delle quali opera con i propri specifici limiti di importo e percentuale di detrazione.  Per approfondimenti clicca qui.

QUALI SONO GLI INTERVENTI CHE RIENTRANO NEL SUPERBONUS AL 110%?

La “legge sul superbonus” stabilisce diverse tipologie di interventi cosiddetti “trainanti”; tali interventi, se realizzati, consentono di usufruire della detrazione al 110% anche sugli interventi definiti “trainati”. 
Gli interventi “trainati” per essere ricompresi nell’agevolazione devono essere  realizzati congiuntamente a quelli “trainanti“. Ecco alcuni esempi:

Sono escluse dall’agevolazione le unità immobiliari con categoria catastale A1, A8 e A9.

Ogni tipo di intervento è vincolato ad un tetto massimo di spesa agevolabile.
L’agevolazione consiste nella detrazione dall’imposta lorda sui redditi del 110% delle spese sostenute, da ripartire tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo. In caso di incapienza dell’imposta lorda la differenza non è recuperabile.

FRUIZIONE DIRETTA DELLA DETRAZIONE O CESSIONE DEL CREDITO CORRISPONDENTE ALLA DETRAZIONE SPETTANTE?

L’altra importante novità introdotta dal Decreto Rilancio è la possibilità generalizzata di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per uno sconto dai fornitori dei beni o servizi (cd. sconto in fattura), oppure per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante.

  • Nel primo caso, l’impresa esecutrice dei lavori riconosce uno sconto al cliente (totale o parziale) ed il cliente cede il credito d’imposta all’impresa, per l’importo corrispondente allo sconto.
  • Nel secondo caso il cliente può cedere, dietro corrispettivo, il credito d’imposta a chiunque sia interessato, anche istituti di credito.   

Tali possibilità, riguardano anche gli interventi:

  • di recupero del patrimonio edilizio;
  • di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (cd. bonus facciate);
  • per l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.

Considerando l’attuale situazione economica del paese, la cessione del credito di imposta è considerata la via più fattibile, soprattutto la cessione nei confronti di istituti di credito. Lo schema generale prevedrebbe di cedere ad una banca il credito pari al 110% del valore dei lavori realizzati e ricevere dalla stessa un controvalore pari al 100% del valore dei lavori realizzati. Così, se si realizzano lavori agevolabili pagando per essi € 1.000,00 si otterrebbe un credito d’imposta pari a € 1.100,00. Tale credito potrà essere ceduto ad una banca che rimborserebbe al cliente € 1.000,00 trattenendo per sé il 10%.

Arke Costruzioni S.r.l., per il tramite del suo staff qualificato è a disposizione di chi volesse approfondire la fattibilità di un proprio progetto cogliendo l’occasione del Superbonus al 110%!

RIFERIMENTI NORMATIVI

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Legge rilancio 17 luglio 2020 n. 77

 

MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

Decreto efficienza energetica 2020

Decreto asseverazioni 2020

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Guida_Superbonus110

Circolare n. 24 del 8 agosto 2020

Provv. artt. 119-121 DL Rilancio 08.08.2020

 

Potete consultare le guide aggiornate nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico e nel sito dell’Agenzia delle Entrate.

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Preparazione ed utilizzo del cemento a presa rapida

Il cemento a presa rapida rappresenta un valido aiuto nei lavori di muratura ed è sempre bene averne un po’ a disposizione.
Per l’installazione di  controtelai in legno, tubi o scatole elettriche, ad esempio, non saranno sufficienti le malte tradizionali poichè queste non induriscono velocemente e non permettono di dare dei punti di fissaggio immediati all’oggetto da installare. In questi casi utilizzare il cemento a presa rapida renderà il lavoro molto più semplice.
Potrete acquistarlo in ogni rivendita di materiali edili ad un costo di circa € 10,00 per 5 kg di prodotto.
N.B. In passato sono stati utilizzati materiali come l’intonaco premiscelato a base di gesso anche per il fissaggio di scatole elettriche in ambienti umidi come i bagni, ma questo di certo non è l’ideale se si vuole fare un lavoro duraturo e  di qualità.

Cemento a presa rapida

PREPARAZIONE CEMENTO A PRESA RAPIDA

Con l’ausilio della cazzuola versare un po’ di cemento a presa rapida all’interno di una caldarella (o cofana), aggiungere l’acqua e mescolare fino a quando il contenuto non avrà una consistenza pastosa, infine applicare velocemente il prodotto dove necessario. In circa 2-3 minuti il cemento avrà fatto il suo lavoro!

L’utilizzo di questo materiale è molto intuitivo, ma presenta comunque delle insidie.
Indurendosi molto rapidamente la preparazione di una grande quantità di prodotto è vivamente sconsigliata. Il rischio è quello di non avere sufficiente tempo per l’applicazione del cemento e quindi di sprecare materiale e soldi. In pochissimi minuti infatti il cemento non potrà più essere lavorato.

 

Preparazione Lampocem

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Soppalco in legno fai da te

In questo articolo vedremo punto per punto come realizzare un soppalco in legno.

Lo spazio in casa non basta mai e le cose che si accumulano nel corso degli anni prima o poi ci pongono uno spiacevole dilemma: buttare o conservare?
Meglio rimandare e sfruttare sapientemente ogni spazio ricavabile nella nostra abitazione.
Un corridoio ad esempio potrebbe diventare un’ importante risorsa,  se visto nella giusta prospettiva.
Proviamo a realizzare un soppalco in legno che possiamo utilizzare come ripostiglio.
Per prima cosa vediamo di cosa abbiamo bisogno:

STRUMENTI

1) Trapano (con punta a muro e punta a legno);
2) Martello;
3) Livella;
4) Matita;
5) Sega a legno
6) Avvitatore e inserti
7) Metro
8) Stadia in alluminio da almeno 1 metro
9) Taglierino
10) Spatola
11) Pennello

MATERIALE

1) Stop a muro (in base alla dimensione della punta utilizzata);
2) Viti per legno, per unire le tavole alle guide in legno perimetrali;
3) Guide perimetrali in legno;
4) Pannelli di cartongesso, per nascondere le tavole del soppalco;
5) Montanti in legno;
6) Viti per cartongesso;
7) Intonaco;
8) Stucco per muro e cartongesso;
9) Rete per cartongesso;
10) Piastre angolari (90°) per il montaggio dei montanti alle guide
11) Carta abrasiva fine;
12) Fissativo per vernice;
13) Vernice.

Prima di recarvi ad acquistare il materiale bisogna aver presente le misure del vano in cui si vuole realizzare il soppalco (altezza, larghezza e lunghezza).
Le misure sono necessarie per poter acquistare il giusto quantitativo di materiale.

PROCEDIMENTO

a) Una volta stabilita l’altezza del soppalco (si consigliano almeno 50/60 cm) bisogna segnare il perimetro dove ancorare le guide in legno. In questa fase   utilizzate  la stadia e la livella per mantenere il piano in tutto il perimetro.
b) Con l’ausilio del trapano praticate dei fori (con una punta molto piccola) nelle guide in legno. Questo è importante per evitare di spezzare la guida quando inserirete le viti;
c) Posizionate le guide lungo il perimetro tracciato e inserite un chiodo nei buchi precedentemente realizzati per segnare sul muro la loro posizione;
d) Con l’ausilio del trapano e della punta a muro praticate dei fori in corrispondenza dei segni sul muro appena realizzati, poi inserire gli stop a muro nei fori.
e) Riposizionate le guide lungo il perimetro e avvitare le viti fino a quando la testa della vite non avrà raggiunto il legno (spingerla troppo oltre potrebbe spezzare la guida);
f) Completate la struttura tagliando a misura i montanti in legno che dovranno essere avvitati ad una distanza di circa 30 cm l’uno dall’altro alle guide perimetrali tramite le piastre angolari. I montanti dovranno essere avvitati in modo da non sporgere oltre il profilo delle guide perimetrali (né sopra né sotto).
g) Prendete la misura da parete a parete per stabilire la lunghezza delle tavole da avvitare. Tagliate a misura le tavole (o se preferite potete realizzare anche un unico pianale in legno) e avvitatele sulle guide. Sono indicate tavole maschiate, ideali per soppalchi!

A questo punto bisogna nascondere la struttura appena realizzata. Per fare questo utilizziamo i pannelli in cartongesso.

Ora che avete completato la struttura del soppalco bisogna nasconderla alla vista. Per fare questo utilizzate i pannelli di cartongesso.
a) Tagliate a misura i pannelli di cartongesso utilizzando la stadia ed il taglierino;
b) Avvitate alla struttura in legno i pannelli precedentemente tagliati (fate in modo di coprire bene la struttura in legno e di far aderire i pannelli lungo i muri perimetrali);
c) Mettete la rete per cartongesso lungo le giunte tra i pannelli e tra il muro e i pannelli, poi stuccate con l’aiuto di una spatola (cazzuola americana), ma fate attenzione a non esagerare con lo stucco!
d) Appena lo stucco sarà asciutto, con la carta abrasiva fine carteggiate il controsoffitto in modo da avere una superficie più liscia possibile;
e) Utilizzando il pennello passate il fissativo sul controsoffitto in cartongesso;
f) Quando il fissativo sarà asciutto, verniciate il controsoffitto in cartongesso.

Per completare l’opera potete chiudere l’accesso al soppalco montando degli sportelli in legno. Sarà sufficiente murare il telaio in legno all’ingresso del soppalco e farvi realizzare e montare gli sportelli dal falegname.

 

                 

 

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Pulizia delle copertine in travertino

Il travertino è una pietra naturale molto utilizzata per la copertura sommitale di muretti e parapetti posti all’esterno delle abitazioni, ma anche per la realizzazione di pavimenti e rivestimenti.

Come tutte le pietre naturali, anche il travertino subisce gli attacchi degli agenti atmosferici e nel corso degli anni tende a ricoprirsi di muschi, smog e polvere che lo rendono ruvido e gli conferiscono un colore scuro. Nel corso del tempo è possibile che si aprano dei piccoli pori sulla sua superficie, (caratteristici del travertino grezzo) che prima di essere posato viene infatti stuccato e levigato.

COME PULIRE LE COPERTINE DI TRAVERTINO SEGNATE DAL TEMPO?

La pulizia della copertina in travertino è alla portata di tutti. La soluzione migliore e più semplice è quella di utilizzare una idropulitrice che con il suo getto d’acqua ad alta pressione renderà facile l’eliminazione dello sporco e delle incrostazioni. Inoltre, questo tipo di trattamento non danneggia in alcun modo il travertino.

In mancanza di una idropulitrice si può procedere nel seguente modo, ma solo nel caso in cui il travertino posato sia grezzo (semplicemente stuccato). Prima di iniziare sarà necessario munirsi del seguente materiale:

  • carta vetrata, grana 100 – 120;
  • stucco per fughe da esterno, grana fina;
  • una spatola per passare lo stucco;
  • un prodotto impermeabilizzante per pietre naturali a base d’acqua (per non formare pellicole e rendere la superficie lucida);
  • un pennello.
  • Detergente a PH neutro

    Procedimento per la pulizia delle copertine in travertino

    Copertina in travertino


    1) Preliminarmente, si dovrà carteggiare la superficie del travertino al fine di rimuovere muschi, depositi di polvere “incrostata” e qualsiasi altro materiale abbia attecchito in superficie. Generalmente non è necessario insistere molto nella fase di carteggiatura, è sufficiente che la superficie torni il più possibile pulita e bianca.



    2)
    È possibile che dopo aver carteggiato si aprano delle piccole cavità sulla superficie della copertina, che dovranno essere richiuse mediante l’applicazione di uno stucco per fughe da esterno (è fornito in polvere da miscelare con acqua, fino ad ottenere una sorta di crema).

    3) Stendere lo stucco con l’ausilio della spatola, ma senza esagerare! Sarà  sufficiente riempire le eventuali cavità presenti.

4) Dopo avere atteso il tempo necessario alla presa dello stucco (cioè fino a quando non si sarà indurito) si potrà carteggiare nuovamente la superficie del travertino al fine di rimuovere lo stucco in eccesso e rendere la superficie liscia.

5) Lavare la copertina con acqua e detergete a PH neutro per eliminare la polvere e la sporcizia generata.

6) Per un lavoro che duri nel tempo e al fine di assicurare una maggiore protezione del travertino, il nostro consiglio è di passare due mani di un prodotto per l’impermeabilizzazione e la protezione di pietre naturali (dopo averne spolverato e pulito la superficie con un pennello). Ne esistono diversi tipi in commercio e il rivenditore vi potrà aiutare nella scelta.

N.B. Questo tipo di procedimento consuma lievemente la superficie del travertino trattato. L’acquisto di una idropulitrice, sebbene più dispendioso, consente di pulire la copertina senza danneggiarla. A voi la scelta!

 

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Manutenzione della cassetta Geberit

In questo articolo spiegheremo come manutenere la cassetta Geberit per evitare fastidiosi problemi con lo scarico del vostro bagno ed il conseguente spreco di acqua. La pulizia periodica della cassetta Geberit permette l’eliminazione delle formazioni di calcare che impediscono al meccanismo di scarico di aderire perfettamente e di bloccare l’acqua.

Ma veniamo al materiale di cui avrai bisogno:

  • Un cacciavite
  • Un paio di guanti in gomma
  • 1 litro di Anticalcare per cassette WC (si può comprare in ogni negozio di articoli idraulici)

Come procedere alla manutenzione della cassetta Geberit?

  • Chiudere l’impianto idraulico del bagno.
  • Tirare lo scarico per eliminare completamente l’acqua residua nella cassetta.
  • Smontare la placca dello scarico.2
  • Con l’ausilio del cacciavite rimuovere le viti e il coperchio di accesso alla cassetta.
  • Verificare il meccanismo del galleggiante (se funziona correttamente non sarà necessario smontarlo).3
  • Indossare un paio di guanti in gomma e con molta attenzione versare all’interno della cassetta ½ litro di anticalcare, avendo cura di metterne anche nel troppopieno. In questa fase è necessario evitare di entrare a contatto con il prodotto a causa della sua pericolosità (leggere bene l’etichetta, molti produttori suggeriscono di versare l’anticalcare all’interno della cassetta piena d’acqua).4
  • Attendere per circa 10 minuti in modo che il prodotto faccia effetto.
  • Aprire l’impianto idraulico, attendere che la cassetta si riempia ed azionare il meccanismo di scarico.5
  • Riempire e scaricare la cassetta fino a quando l’acqua all’interno del Wc non vi sembrerà priva di anticalcare.
  • Chiudere nuovamente l’impianto idraulico, svuotare la cassetta dall’acqua e ripetere dal punto 6) al punto 9) versando il restante ½ litro di anticalcare all’interno della Geberit.
  • Una volta verificato che la cassetta si riempie e che non vi siano perdite d’acqua nel Wc rimontare il coperchio di accesso alla cassetta, regolare il meccanismo di scarico e montare la placca dello scarico.

Con pochi euro e con un po’ di attenzione potrai mantenere sempre efficiente la tua cassetta Geberit.

 
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